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La Cosmogonia:
   Gli Asmat non sentono l'urgenza di svelare l'origine dell'universo, né per loro ha senso chiedersi se esista un essere supremo che questo universo abbia creato, protetto e governato. La domanda essenziale per loro è "come possono gli esseri umani inserirsi e sopravvivere nel mondo". Uomini, animali, piante, tutto ha un'anima ed è impregnato di spiritualità. Ciò che gli studiosi di religioni definiscono animismo primitivo: il mondo esterno è un insieme di spiriti, ciascuno dotato di un suo specifico potere. Ogni manifestazione della vita porta in sé il carattere del sacro e del profano, l'unica separazione è quella tra spiriti visibili o invisibili, che sono sempre presenti. La loro presenza aleggia ovunque, sul fondo dei fiumi, nei mulinelli d'acqua e nel mondo di sopra e dell'aldilà.

Il mito delle loro origini narra che Fumeripits, il primo essere umano sulla terra, fu colui che creò il jeu, la casa cerimoniale degli uomini, luogo di incontro maschile dove sono discussi i problemi della comunità, si celebrano le cerimonie e si scolpisce il legno. Fumeripits trascorreva le sue giornate danzando sulla spiaggia, ma la solitudine lo portò alla malinconia. Decise di abbattere alcuni alberi, li scolpì in figure umane e li pose all'interno del jeu. Tuttavia la sua scontentezza permaneva, poiché le sculture erano inanimate. Allora svuotò il tronco di un albero, tese una pelle di lucertola sull'apertura e iniziò a suonare. Le figure umane presero vita e cominciarono a danzare.

Per questo gli Asmat credono nella stretta relazione tra gli esseri umani e gli alberi e riconoscono il legno quale fonte di vita.
  

  

In ricordo del loro creatore coltivano ancora oggi la forte tradizione della scultura di figure umane. I maestri scultori, conosciuti come wowipits, hanno grande prestigio all'interno della comunità e ritengono un dovere sacro perpetuare quest'arte quale espressione viva e spontanea del mondo interiore e spirituale.

Le sculture sono l'incarnazione degli spiriti ancestrali che controllano l'universo.

Testimoniano la vitale interdipendenza tra il tangibile e l'intangibile. Per mantenere ordine nel cosmo, gli Asmat placano gli spiriti degli antenati con le celebrazioni e nel passato con le sortite di guerra, la caccia alle teste e il cannibalismo rituale.

I riti, spesso molto complessi, risultano efficaci se condotti in modo corretto. La scultura dei pali degli antenati rende i loro spiriti presenti. Nella festa delle maschere, gli antenati si rivelano al mondo dei vivi e riallacciano le relazioni, assicurando una costante assistenza. La magia permette il controllo dei poteri spirituali. Le formule magiche e le pozioni sono ancora oggi molto usate e devono essere tenute segrete.

E’ indispensabile conservare l’armonia e l’equilibrio tra il mondo dei vivi e quello dei morti per garantire il benessere. L’arte della scultura serve a mantenere l’equilibrio fra questi mondi. Le statue erano dedicate agli antenati per assicurarsi la loro protezione prima di un’azione di guerra. Compiuta la vendetta, la tradizione imponeva di versare il sangue del nemico ai piedi del totem, per liberare lo spirito del morto in esso contenuto. Se questo rituale non fosse stato compiuto, l’anima del defunto avrebbe vagato tra i vivi, causando epidemie e carestie nel villaggio.

In questo modo anche la pratica della caccia alle teste e del cannibalismo trovava il suo significato all’interno del loro sistema di credenze. Mantenere la stabilità nell’universo è fondamentale per la sopravvivenza e l’ordine della società. Ogni attività quotidiana è dettata da una complessa filosofia alla ricerca di questa stabilità. Il venir meno, se non fosse subito risanato, genererebbe malattie, morte, fame e altre sfortune. La nascita e la morte sono momenti di equilibrio tra il numero dei vivi e il numero degli spiriti. Solo vecchi e bambini potevano andare incontro ad una fine “naturale”, tutti gli altri perivano per opera del “nemico” che agiva direttamente con le armi o indirettamente con la magia. Perciò nel passato era ritenuto atto di responsabilità sociale rimediare ad una morte nel villaggio con l’uccisione di un nemico.
Ancora oggi questo questo equilibrio va mantenuto con i propri spiriti, con i nemici, con gli amici, con la famiglia e l’ambiente. La reciprocità nei rapporti produce armonia.